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22/04/2017 - Un hacker prosciuga il conto il Giudice condanna le Poste

La somma sparita va riaccreditata e il correntista risarcito

Il Giudice di Pace di Lecce torna a pronunciarsi in materia di frodi informatiche a danno di correntisti che in maniera inconsapevole vengono privati dei loro risparmi. Ma questa volta i Giudici di Via Brenta con una recentissima sentenza danno ragione al correntista mutando un indirizzo giurisprudenziale che pareva ormai consolidato a favore degli Istituti bancari.
I fatti sono simili a quelli che tante volte hanno gettato nello sconforto, o vera e propria disperazione, migliaia di titolari di conti correnti con accesso online che vedono sfumare in pochi minuti i risparmi di una vita.
Un melendugnese titolare del conto Bancoposta si è visto sottrarre nell'estate del 2015 ben 2.500,00 euro dal proprio conto da quattro operazioni di addebito per delle ricariche Postepay effettuate a sua totale insaputa.
Addirittura si accorgeva della truffa perpetuata ai suoi danni solo perchè non riusciva ad accedere al suo conto online e recatosi in ufficio postale gli veniva riferito che era stato bloccato a seguito di attacco informatico.
A questo punto iniziava la vera e propria odissea del malcapitato che tra reclami, denunce ed infinite attese all'ufficio postale, chiedeva in via bonaria il rimborso di quanto sottrattogli fraudolentemente.
Ma tutti i tentativi di farsi restituire la somma illegittimamente sottratta sono risultati vani di fronte all’irremovibile decisione di Poste di non procedere al rimborso, in quanto riteneva che quanto accaduto fosse comunque riconducibile ad un maldestro utilizzo del conto online da parte dello stesso risparmiatore.
Fortunatamente il malcapitato non si è perso d'animo è si è prontamente risolto ad un legale, l'Avv. Pantaleo Binetti del Foro di Brindisi, per tutelare le proprie ragioni.
E questa volta il Giudice di Pace di Lecce ha dovuto cambiare indirizzo e riconoscere che le doglianze del correntista sono legittime e meritevoli di tutela a scapito della Banca.
"Abbiamo fatto rilevare al Giudice che la disciplina andava affrontata e decisa ribaltando il principio del corretto utilizzo degli strumenti informatici da parte del correntista, come prima tendeva a compiere il magistrato investito della questione - afferma l’Avv. Pantaleo Binetti difensore del correntista - ma che invece è l’Istituto che deve dimostrare di aver adempiuto ai suoi obblighi di corretto funzionamento del servizio online e che questo è sempre responsabile verso il correntista della sua idoneità e gestione".
Tanto è vero che il melendugnese si è visto riaccreditare integralmente la somma oltre al risarcimento del danno ed il rimborso delle spese di causa.

(articolo pubblicato sul Quotidiano "La Gazzetta del Mezzogiorno" - edizione di Lecce del 22 aprile 2017)




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