03/06/2017 - Per risolvere l'emergenza rifiuti il Comune faccia rispettare il contratto
Ha avuto senz’altro un buon esito la manifestazione del 24 maggio che ha visto numerosi cittadini sollecitare l’adozione di misure urgenti per la pulizia della città dai rifiuti.
Colpisce soprattutto il corposo numero di persone intervenute, tenendo presente che Brindisi è da sempre una realtà sociale sedentaria e poco partecipativa, salvo nelle campagne elettorali quando scopre un viscerale amore verso la cosa pubblica, tanto che – fatte le debite proporzioni – vi sono più candidati da noi che a Milano.
Ma un altro aspetto dell’evento che colpisce è la sua sostanziale mancanza di visione d’insieme nell’affrontare la problematica. Sembra che lo sforzo organizzativo si sia sostanzialmente concentrato sul momento della mera protesta, tralasciando ogni ulteriore aspetto che porti ad un impegno concreto per la risoluzione del problema.
L’insistenza degli organizzatori per l’adozione di un’ordinanza contingibile ed urgente, reiterata pure recentemente in una lettera aperta al Commissario prefettizio, appare più una prosecuzione della protesta attraverso gli strumenti mediatici che una concreta volontà di affrontare e risolvere il problema con doverosa accortezza.
Infatti, i provvedimenti urgenti in materia amministrativa, proprio per il loro carattere di contingibilità, sono particolarmente aleatori e molto spesso censurati dall’autorità giudiziaria con l’addebito di danni a carico dell’Ente pubblico in caso di impugnativa. Nel caso di specie poi i presupposti per l’emissione di un tale provvedimento appaiono fortemente compromessi e senz’altro è da scongiurare l’aggravio di spese a carico delle casse comunali.
Vi sono ben altri strumenti che l’Ente pubblico può utilizzare in proposito, ben più meritevoli di applicazione immediata e concreta e che non esporrebbero le finanze pubbliche ad ulteriori prevedibili esborsi.
Basti ricordare che il servizio di raccolta rifiuti è espletato nella vigenza di un contratto sottoscritto dall’Ente Comunale e dalla società incaricata ed entrambi i contraenti sono scrupolosamente tenuti a rispettare integralmente l’accordo.
In particolare il Capitolato Speciale, il cui articolato è stato accettato e sottoscritto nella sua integrità dall’appaltatore, prevede espressamente all’art.17 la facoltà della committente – rectius l’Ente Comunale – di effettuare di propria iniziativa o dietro segnalazione, il controllo “dei servizi gestiti dall'Appaltatore con il proprio personale. Essa potrà pertanto disporre, in qualsiasi momento, l'ispezioni degli automezzi, delle attrezzature, dei locali di servizio e di quant'altro attiene all'espletamento dei servizi oggetto dell'appalto, ivi compreso l'accesso ai registri di carico e scarico dei rifiuti. (…) La Committente provvederà alla vigilanza e al controllo tramite il personale dell'ufficio di Igiene Urbana e quello del Comando di Polizia Municipale e dal quale l'Appaltatore dipenderà direttamente per tutte le disposizioni riguardanti l'esecuzione dei servizi appaltati”.
Ed ancora all’art.18 è previsto: “la Committente avrà la facoltà, in caso d'urgenza, di dare disposizioni scritte, a mezzo pec, e far eseguire d'ufficio - a spese dell'Appaltatore - i lavori necessari al regolare andamento del servizio, qualora si verifichino deficienze o abusi nell'adempimento degli obblighi contrattuali ed ove l'Appaltatore, regolarmente diffidato, non ottemperi agli ordini ricevuti”. In sostanza l’Ente Comunale non deve approntare misure urgenti, cha apparirebbero più finalizzate alla spettacolarizzazione della vicenda che alla sua risoluzione, ma semplicemente reclamare, anche nelle sedi opportune, la semplice applicazione del contratto in vigore, obbligando l’appaltatore al suo pieno rispetto.
Infatti, la ricaduta concreta di quanto innanzi dedotto sono le previsioni di cui all’art.96 del citato Capitolato, ove è previsto che “in caso d’inadempienza agli obblighi contrattuali assunti, l’Appaltatore, oltre all’obbligo di ovviare nel più breve tempo possibile, e comunque non oltre il giorno successivo a quello di contestazione dell’infrazione, fermo restando le altre forme di responsabilità dello stesso addebitategli, sarà passibile di sanzioni amministrative da applicarsi da parte dell’Appaltante variabili (…)” e qui l’articolato prosegue con una serie di penalità economiche da applicarsi in varie ipotesi di inadempienza del servizio a danno del canone mensile da versarsi a favore dell’Appaltatore. Ad esempio, per la mancata esecuzione “della raccolta rifiuti di una via, piazza o parte della stessa nei giorni stabiliti da un minimo di €. 1.000,00 (mille/00) ad un massimo di €. 6.000,00 (seimila/00) in caso di recidiva per due o più giorni consecutivi, per ogni via o piazza”. Ogni inadempienza è ampiamente regolamentata e sanzionata con effetto immediato, senza la necessità di ricorrere a provvedimenti eccezionali.
In sostanza, come accade spesso nei rapporti commerciali, il problema si risolve applicando i patti assunti, soprattutto intaccando gli interessi economici in gioco. E su questa linea d’azione è senz’altro volto l’impegno del Commissario prefettizio, come emerge dalle dichiarazioni che ha rilasciato in questi giorni.
Ora, atteso che l’applicazione delle penali suddette è subordinata alla notifica di contestazioni da parte dell’Ente all’Appaltatore, sarebbe molto utile che gli uffici comunali preposti comunicassero quante segnalazioni hanno ricevuto dalla P.M. e/o dai singoli cittadini e quante di queste si sono riverberate in formali contestazioni all’Appaltatore per le fattispecie previste dall’art.96 del Capitolato e l’esito delle stesse ove quest’ultimo abbia eventualmente formulato opposizione e le sue motivazioni. Come soprattutto sarebbe utile sapere quanto hanno inciso le eventuali penalità comminate in via definitiva all’Appaltatore sul canone mensile versato.
Vista l’emergenza sociale del problema, che non necessita di ulteriore spettacolarizzazione ma di una sua concreta risoluzione, sarebbe senz’altro opportuno che il Commissario rendesse pubblici tali dati anche al fine di tranquillizzare la cittadinanza circa il corretto operato degli uffici pubblici.
Il Commissario prefettizio, che ha ben dimostrato di aver compreso come affrontare il problema secondo i necessari principi giuridici e di fatto, senz’altro porgerà adeguata attenzione anche ai suddetti interrogativi di cui la città attende piena contezza.
(articolo pubblicato sul Quotidiano "La Gazzetta del Mezzogiorno" - edizione di Brindisi del 3 giugno 2017)